Il movimento dell’onda, l’andare e il rifluire, il venire e il ripartire. L’acqua. Bene prezioso creatore di vita. Elemento essenziale ad ogni forma di vita, visibile e invisibile.
La goccia d’acqua che cade dal cielo. Minuscolo punto nel firmamento, che si precipita verso la terra. Quante gocce d’acqua sono necessarie per placare la sete dell’oceano?
Con una pazienza esemplare, goccia dopo goccia, le nuvole svolgono il loro dovere e propongono il loro frutto alla terra, che l’accetta, come la benedizione divina inviatagli in un movimento eterno, che vede la terra fornire alimento al cielo e il cielo restituirlo, in un ciclo continuo e senza fine.
L’aria si giunge all’acqua e alla terra, svolge il suo ruolo e trasporta, si trasforma e a sua volta diventa cibo, il cibo di vita e parla. Racconta d’infinite battaglie, con parole che vengono d’altri luoghi, il cui senso si è perso nell’infinito sconvolgimento umano. Pochi ne indovinano il senso ancora meno ne capiscono il contenuto.
Infine il fuoco completa il cerchio e apporta il suo contributo. Nel movimento eterno che produce la vita, visibile e invisibile.
La vita è il fine ultimo degli elementi. Ne diventano il cibo, si trasformano e ne alimentano il ciclo infinito. Il movimento è eterno, nel senso che no ha fine, nel senso dell’infinito che non è comprensibile all’essere umano, che crede e pensa nel finito e limita la portata del suo pensiero, che crede giusto e corretto, ma il cui senso è limitato dall’incapacità di far evolvere il proprio pensiero al di là delle limitazioni fisiche e quindi perdendone il senso che ricade nel vago torpore delle sue limitazioni.
Questo ciclo ha origine nel divino, quella forza superiore il cui concetto si trova nell’infinito. Pure l’essere umano è un concetto che nasce dal divino e quindi si ritrova nel concetto dell’infinito e quindi si ritrova direttamente nel divino. L’origine divina dell’essere umano che si conferma nell’infinito è ciò che il pensiero umano non riesce a concettualizzare e quindi ne rifiuta l’esperienza e l’esistenza.
Ma l’infinito è inarrestabile. La vita è infinita e si rigenera all’infinito. Come la goccia che dal cielo cade nell’oceano e dall’oceano risale al cielo per ricominciare a cadere nell’oceano per poi continuare quel movimento all’infinito, imperterrita e inarrestabile. Solo l’essere umano crede poterne fermarne l’impeto. E solo l’essere umano crede riuscirvi. E solo l’essere umano fallisce costantemente. E quel fallimento si conferma ogni volta un essere umano nasce, ogni volta che la vita si rinnova, il pensiero umano fallisce. La vita trionfa. Il divino trionfa.
Le leggi divine dello spirituale sono infinite e inarrestabili. Il movimento della goccia è l’espressione del volere dell’universo, del volere divino. Quel divino il cui concetto sfugge all’essere umano. Pertanto nella semplicità si trovano le verità. Basterebbe all’umano guardare il proprio riflesso nella goccia d’acqua per capirne l’essenza e il senso del divino.
Ma il divino per esistere e evolvere non ha bisogno del pensiero umano. Nella sua evoluzione il divino continua ad espandere l’infinito e nell’infinito la verità della vita è che essa stessa è infinita ed eterna.
Una goccia d’acqua cade dal cielo e si precipita verso l’oceano per placarne la sete. Il ciclo ricomincia… o forse continua… o forse molto semplicemente il ciclo non ha ne inizio ne fine. Il ciclo è l’infinito prima e dopo, in ciò che fu e in ciò che sarà. Inizio e fine sono concetti umani e non hanno nessuna traduzione in linguaggio divino.
Tutto questo è a disposizione dell’essere umano. Ogni concetto divino e d’infinito si trovano a portata di pensiero. Il pensiero umano è quindi condannato a evolvere.